COSA MI GUARDO A NATALE?

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A Natale cosa c’è di meglio, miei piccoli mostriciattoli rinsecchiti dal gelo, mentre languidamente ci si appoggia sul freddo tavolo metallico del proprio laboratorio, sazi di cibi deliziosi, cosa c’è di meglio, dicevo, che guardare storie di gelidi inverni, nevi grevi e silenziose, alberelli stentati gremiti dagli artigli del vento mentre il ghiaccio stride e si lamenta e ululano i lupi? O meglio ancora: cosa c’è di più squisitamente azzeccato di una rassegna di piccoli gioiellini dell’animazione Russa?

Questi film o corti sono perlopiù introvabili, spesso adorabilmente vintage, di sicuro poco conosciuti, ma assolutamente imperdibili.

La Regina delle Nevi

Regia di Lev Atamanov

Film d’animazione sovietico del 1957, in quello stesso anno vince sia il Leone d’Oro a Venezia, nella categoria animazione, sia il primo premio nella medesima sezione a Cannes. Inspiegabilmente, come sempre accade quando una bella opera arriva nelle mani dei doppiatori e censori italiani, è stato sia censurato in alcune parti, sia, nel ridoppiaggio degli anni ’90, manomesso con aggiunte di dialoghi e chiacchiericci inutili laddove era previsto il silenzio.

In questo link potrete trovare il film integro con i sottotitoli nelle parti che furono tagliate.

Qui invece con il doppiaggio storico, ma con le parti censurate.

La regina delle nevi (1957 – doppiaggio storico italiano)

12 Mesi

Anche questo è un lungometraggio delizioso. Diffidate dalle imitazioni nipponiche: ci fu un periodo nel quale le fiabe d’animazione dei paesi dell’est ebbero un certo seguito qua in Italia, ma furono soppiantate ben presto, nel palinsesto delle reti regionali, dalle versioni giapponesi, le quali ebbero maggior successo sia per il boom che i cartoni animati di quel paese ebbero a partire dagli anni ’80, sia perché apparivano dal sapore meno “antico” e quindi più adatto al mercato aggressivo dei prodotti per bambini.

La Principessa Morta e i Sette Cavalieri

Prodotto dalla stessa casa di produzione de La Regina delle Nevi, La Principessa Morta e i Sette Cavalieri, o più amichevolmente conosciuta come Biancaneve, è un film ancora più vecchio, infatti la data di produzione risale al 1951.

Anche questo, come l’altro film, e forse in maniera addirittura peggiore, è stato smembrato e massacrato dalla censura e dai doppiatori.

Un applauso quindi va a chi, con grande pazienza e diligenza, ha cercato di rimetterlo in sesto e rimontarlo come voleva l’idea originale, permettendoci così di godere della versione integrale.

Dura la metà degli altri presentati fino adesso nell’elenco, ma ne vale la pena, dato che la produzione è una garanzia.

Snegurochka (o La Fanciulla delle Nevi)

Del 1952

Bellissima storia, glaciale e drammatica, quest’opera nella versione animata si arricchisce ulteriormente di duetti e arie d’opera, divenendo così non solo uno strumento artistico di qualità ma anche uno strumento di cultura ben più raffinato della media.

Non lasciatevi scoraggiare se vedete scritto che i sottotitoli sono in inglese, spagnolo e francese, cliccando su traduci nel menù sottotitoli troverete anche l’italiano.

Il Fiore Scarlatto

Film di quaranta minuti circa e diretto dallo stesso regista de La Regina delle Nevi ecco un altro piccolo gioiellino del 1952. Anche in questo caso, nonostante il titolo, potrete trovare comunque i sottotitoli in italiano.

The Tale of Tsar Saltan

Dalle storie di Puskin, un altro, introvabile film, questa volta decisamente più recente, infatti è stato fatto nel 1984.

Sister Alenushka and brother Ivanushka

Animazione di Olga Khodataeva, 1953.

Giusto per dimostrare che la rivoluzione della parità di diritti conta i fatti, ecco una donna che già negli anni ’50 faceva animazione. Ma molte altre avevano collaborato in tutti i film d’animazione di cui abbiamo parlato sopra.

Season

Del 1969

Cominciamo a presentare adesso lavori dolenti e certamente meno indicati per i bambini.

Dello stesso animatore di molte altre storie elencate precedentemente, con le musiche di Tchaikovsky, un corto raffinato per palati esigenti: un’animazione che ricorda certi vecchi arazzi rinascimentali, finalizzata alle atmosfere e a personali rimembranze più che alla tecnica del movimento. Non potrete che esserne estasiati. Piccolo neo la qualità audio non è eccezionale.

The Mermaid (La Sirenetta)

Del 1997

Inconfondibili le animazioni di Alexander Petrov il quale più che disegnare dipinge, e lo fa con gran classe. Atmosfere cupe, dove si annidano incubi, dubbi, tormenti, ma anche poesia e atmosfere potenti. L’inizio de La Sirenetta ricorda, per musiche e atmosfere, il matrimonio delle volpi nel film Sogni di A. Kurosawa.

I sottotitoli in spagnolo non sono un impedimento ai fini della comprensione della storia, anche perché, care testoline fracassate, la vostra Moglie di Frankenstein non ne ha trovato alcuna versione italiana.

Alexander Petrov – The Mermaid (1997) (Subtitulada)

Il Sogno di un Uomo Ridicolo

Da un racconto di F. Dostoevskij, un altro gioiellino visivamente potente nasce dalle mani di Petrov.

La cosa interessante di queste operazioni in cui un film, corto o spettacolo teatrale viene costruito partendo da un testo scritto è che se ne può leggere appunto la versione cartacea per capire quanto sia dovuto allo scrittore e quanto al regista, cogliendone i tratti salienti del punto di vista artistico.

Chagall’s Passions

Di A. Melnikov, del 2006.

Non c’è molto da dire, bisogna vederlo.

Road Complaints

Del 2006.

Curioso, curiosissimo lavoro, certamente da non perdere, anche per l’uso del colore.

One Crime Story

Del 1962.

Imperdibile e dal caratteristico stile dei disegni degli anni ’60, One Crime Story ha vinto numerosi premi, tra il ’62 e il ’63 in diverse parti del mondo. Purtroppo ci sono solo i sottotitoli in inglese, ma se qualcuno dovesse trovarne una versione con la possibilità dei sub in italiano può, e deve, cortesemente condividerlo con noi a favore di tutti quegli utenti che l’inglese lo masticano poco o nulla.

Man in the Frame

Del 1966, di Fyodor Khitruk.

Bellissimo esempio di sperimentalità nel linguaggio che non danneggia la chiarezza del messaggio e della storia, Man in the Frame è una critica sociale netta e forte, senza lasciare spazio a particolari vie d’uscita. Un corto non verbale che approfitta dell’universalità delle immagini e trancia di netto la pomposità verbale.

Film, Film, Film

Del 1968.

Concludiamo con un corto davvero interessante, soprattutto per noi amanti del cinema: infatti, dalla stessa casa di produzione delle animazioni per bambini, ma decisamente per un pubblico più adulto, questo lavoro è un viaggio breve e dissacrante sul mondo cinematografico e i suoi meccanismi. Sottotitoli in inglese e non in italiano, ma non sono comunque necessari.

Come potete vedere dai link, i lavori di animazione russa sono tantissimi: alcuni purtroppo non sono stati tradotti ed è un peccato, altri, per motivi di spazio, di cui ho abusato grandemente, era impossibile inserirli. Spero tuttavia che questa lista serva, miei adorati e putrescenti amici, come incipit e che vi sentiate stimolati ad esplorare un mondo di cui si parla fin troppo poco e che rischia di cadere nel dimenticatoio per noi occidentali. Buoni brividi natalizi a tutti.

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